La prima guerra mondiale

I testimoni e gli interventi

Rosario Nobile

Rosario Nobile

Rosario Nobile legge e commenta il brano di Terra matta sull’assalto degli arditi a Montefiore nel settembre 1917. Ricorda i racconti del padre, militare durante la prima guerra mondiale, e l’invidia che nutriva verso gli arditi, per il solo fatto che riuscissero a evitare la quotidianità brutale della vita in trincea: i pidocchi, la sporcizia, la fame, la morte sempre in agguato.


Maria Fornaro

Maria Fornaro

Maria Fornaro legge e commenta il brano in cui Vincenzo Rabito descrive i combattimenti del 28 ottobre 1918. L’orrore della guerra, vissuto in prima persona, è narrato con un realismo che ha pochi esempi in letteratura.


Rosario Mangiameli

Rosario Mangiameli

Rosario Mangiameli legge e commenta il brano di Terra matta dove è descritto l’assalto del 28 ottobre 1918, sottolineando la capacità di Rabito di riflettere su quella terribile esperienza di violenza collettiva.


Attraverso la risata di un prigioniero austriaco Rabito prende atto di un altro punto di vista e dell’uso mistificante della religione sul fronte di guerra. Il suo sguardo disincantato, sottolinea Rosario Mangiameli, è quello di un uomo che ha la capacità di rileggere la propria storia e la lucidità di capire di non essere nient’altro che un ingranaggio nella società di massa.


Vito Bentivegna

Vito Bentivegna

Il sacerdote Vito Bentivegna legge e commenta un brano di Terra matta sui cappellani militari. Dio è invocato contro il nemico dall’una e dall’altra parte del fronte.


Fratelli Dimartino

Fratelli Dimartino

Nei ricordi di famiglia si tramanda il momento in cui il padre, di ritorno dal fronte, non venne riconosciuto dai nonni, tanto era irriconoscibile per la magrezza causata dalle sofferenze di guerra.


Giuseppe Gurrieri

Giuseppe Gurrieri

Pippo Guerrieri racconta le astuzie del nonno Giuseppe per non partire per il fronte prima della decisione di consegnarsi dopo sette mesi di latitanza. Le inevitabili conseguenze furono l’arresto e la dura esperienza del carcere dell’Asinara, che ne compromisero la salute a causa dei maltrattamenti e delle cattive condizioni igieniche.