Il lavoro nelle calcare: la testimonianza di Antonio Sbirziola
A 12 anni con mio zio nelle calcare di Antonio Sbirziola
Siamo nel 1954 nella mia giovane eta di 12 anni volevo essere indipentente della mia famiglia con il pensiero di un migliore futuro, cosi nella eta di 12 anni o lasciato la scuola condro il volere dei miei genitori, con il pensiero di avere un futuro migliore, perche' a Butera c'e solo di potere fare il contadino, cosi o trovato dove posso lavorare che posso fare il mio aprentista come fabro ferraio. [...]
Io quando che desidero qualcosa, per qualche settimana quasi ogni mese vado a lavorare nelle calcare che il padrone e mio zio - Salvatore Vespa - fratello di mia Mamma, mi paga 350 Lire al giorno, perche' un uomo la sua paga e 500 Lire al giorno, questa e la paga base di Butera. Faccio anche altri lavori, quando e il tempo a raccogliere Piselle, a raccogliere Mandorli Carubbe e olive, cosi mi compro un paio di scarpe un vestito o pure un pollover che mi piace a me, in questo Paese noi giovani ragazzi non conosciamo un'altra vita migliore, solo la vita che si trascorre in questo Paese di Butera tutti i giorni. Noi giovani abbiamo invidia fra di noi chi veste migliore. Tanti sono figli di gente piu bene stanti della mia famiglia, le possono accontentare ai loro figli, io mi aiuto da me stesso, che tante volte do un sopporto con questi poco soldi che guadagno ai miei genitori, che do i soldi a Mamma e mia Mamma le regala a mia sorella, e mia sorella comprava le sigarette al suo fidanzato, che anche la sua famiglia e piu bisognosa della mia. Io mi compro spesso quache cosa di vestire piu elegante, quando cammino per le strade di Butera con gli amici, che anche o preso il vizzio di fumare tre sigarette ogni domenica.
Vado a lavorare con mio zio nelle carcare che si trovano a circa 4 kilometri londano del Paese, si cammina a piedi, la contrata di nome - A Barretta - il mio lavoro e, seccome le carcare sono vicino della miniera della pietra a circa 30 metri distante. Il mio lavoro da manovale di portare le pietre sulle spalla della miniera alla carcara, il mio pensiero e di avere piu attenzione da come mio zio con il suo socio da come sistemare le pietre, e la preparano la calcara, perche' devo andare avanti con la procedura altrimenti la pietra non si cuoce bene ci puo essere una perdita di calce. Le pietre zio Salvatore le intaglia per costruire il muro, e bisogna stare attento che non ci cascano delle pietre o pure la terra, che la pietro non si cuoce. Sono consapevole come lavorare. Tante volte voglio fare piu lavoro e mio zio mi dice, caro nipote tu cerchi di fare piu lavoro, invece fai piu danno, il lavoro e delicato a farlo. Quando si arriva in una certa altezza perche non sono alto abbastanza, lui mi aiuta, per non creare dei problemi con la costruzione della pietra. Quando che si guarda e differente da quando che si fa il lavoro, perche' bisogna stare attento dove che metto i piedi, se ce della terra bisogna pulire dove che cammino. Zio Salvatore e contento da come le faccio il lavoro, lui mi parla e scherza con me, mi vuole bene come un figlio.
Per fare un buon lavoro a riembire la carcara tutto il loavoro completo ci vogliono da 5 ai 6 giorni di lavoro con 4 operai.
Sabato e domenica, devo andare a lavorare dal fabro, perche i condadini portano il Mulo o il Cavallo e anche l'asino per campiare i ferri dei piedi, il mio lavoro e di tagliare i chiodi e pulire i piedi al Cavallo con la raspa, non posso fare altro lavoro per la mia eta e anche che non o tanta esperienza da pulire il piede del Cavallo che assai delicato questo lavoro, e durante i giorni della vsettimana costruire la ringhiera.
Il mio pensiero e di vedere tutta la preparazione della carcara, anche quando deve dare il fuoco, che ce la bocca della carcara, e normale per mettere la legna e anche la paglia, e pulire spesso, che la fiamma e libera da riscaldare la pietra.Per cucinare la pietra e assai importante ci vogliono due operai che fanno il turno ogni 4 ore, che per 5 o 6 giorni 24 ore continuo, bisogna portarsi da mangiare e dormire sul posto, ce un grande sagrificio in questo lavoro, vedo a zio che a la barba lunga.
In questa condrata ce tanta legname sarebbere la legna degli alberi di mandorla e di olive, i sarmento quando che fanno la potitura del uva. Mi piace di portare la legna e e dare fuoco alla carcara, con la guida di mio zio, che si riposa e mi guarda in caso che faccio dei sbagli. Per il raffreddare la pietra ci vuole circa 5 giorni, e bisogna coprire la caldaia con un telone altrimenti, pa pietra, si sventa, e che quando i muratori la squagliano non si squaglia bene.
Il giorno che si deve scaricare la carcara, vengono dei camion da Palermo Catania e caltagirone, uno al giorno che in un giorno bisogna finire di scaricare la caldaia. Per scaricare, il camion e londano circa 30 metri, le carcare sono tre che sono tre camion da caricare.
Zio mi guarda vede la voglia che ho da lavorare e guadagnare dei soldi, lui mi regala 1000 Lire. Piu condendo di me non ce nessuno, perche' penso come le devo spentere e quello che mi devo comprare.
Dopo 4 anni che mi sono sagrificato e con il mio padrone sembre arrabiato con me, che mi prendo tante giornate per il mio piacere e per aiutare ai miei fratelli, ho preso il mio piccolo Diploma come Saldatore Elettrico e ossigeno. Dopo che o dato lesame a Caltanissetta, che o ricevuto la mia qualifica. Io sono contento c'e lo fatto vedere, lui mi a fatto un bellissimo sorriso con gli auguri, all'indomani mi a licenziato perche non mi puo pagare. Cosi andavo a lavorare nella carcara perche a Butera non cercavano Saldatore Elettrico e a Ossigeno, cosi e incominciato la mia vita per potermi fare un migliore futuro.
Come si cita:
Antonio Sbirziola, A 12 anni con mio zio nelle calcare in archiviodegliiblei.it, Testi e ricerche, online ottobre 2014.