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Comune di Scicli

Piazza Municipio e via Francesco Mormino Penna.

Conosciuto dal grande pubblico come uno dei luoghi della fortunata fiction televisiva del commissario Montalbano è stato inserito dall'UNESCO tra i beni Patrimonio dell'Umanità. Si tratta di una delle piazze e delle vie più scenografiche della Sicilia, ricostruite dopo il terremoto del 1693. In alternativa alle città costruite con una maglia regolare a scacchiera, questo sito si segnala per le continue sorprese architettoniche nell'irregolare e teatrale spazio urbano, con le facciate delle chiese e dei palazzi che acquistano particolare rilevanza scenografica nel contesto dell'urbanistica e dell'architettura tardobarocca europea.

Cava di Santa Maria la Nova.

Nel contesto dello spazio urbano di Scicli, una città costruita a fondovalle e circondata da colline rocciose, la "cava" di Santa Maria la Nova acquista particolare rilevanza nel connubio tra natura, arcihitettura minore earchitetture ecclesiastiche che si pongono come “acropoli barocche” per usare una felice immagine di Elio Vittorini. Nella grande ricostruzione settecentesca, dopo il terremoto del 1693, le facciate tardobarocche sorprendono per la capacità di saldarsi con le grigie rocce calcaree.

Piazza Busacca.

E' tra le più belle piazze del centro storico di Scicli. In pianta è uno spazio rettangolare definito da cortine architettoniche di palazzi neorinascimentali e di un complesso monastico tardobarocco, con al centro il monumento al più importante benefattore della città, Pietro di Lorenzo Busacca. Su un lato della piazza ci si affaccia su un canalone ben disegnato, espressione del grande lavoro artigianale degli scalpellini locali.

Cava di San Bartolomeo.

E' tra le più suggestive “cave” della Sicilia sud-orientale, peculiare sintesi tra un insediamento trogloditico trimillenario, cortine architettoniche di palazzi settecenteschi, e la facciata della chiesa di San Bartolomeo che, per usare un immagine di Paolo Portoghesi, è “una perla dentro una conchiglia”, essendo incastonata tra la collina della Croce e il colle di San Matteo. Il contesto urbanistico è unico e straordinariamente efficace, frutto di intelligenza di una società popolare e di una cultura architettonica “alta”.

Convento Santa Maria della Croce

Sulla cima dell'omonimo colle si sviluppa il complesso della Croce che comprende una chiesa, un oratorio e un monastero. Il monastero fu fondato dai Frati minori di S.Francesco, agli inizi del XVI sec, grazie al contributo dell'Università di Scicli e dei Conti di Modica, Anna Cabrera e Federico Enriquez. Risparmiato dal terremoto del 1693, si articola su due cortili di forma trapezoidale, collocati a ridosso dello strapiombo della cava, di cui restano solamente alcuni ruderi. L'annessa chiesa venne ultimata nel 1528. L'oratorio, dedicato alla Madonna di Sion e annesso alla chiesa nella parte retrostante, risale probabilmente alla seconda metà del quattrocento. Di recente il complesso è stato restaurato.