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Pare che non butavino bombe ma butavino celate

Arrivano gli americani, luglio 1943. (pp. 285-286)

Li tedesche avevino la popolazione contraria. E recoddo che c’era una calleria del treno, che io ci aveva lavorato, ed era piena di sfollate, e quanto venevino li aparecche amirecane, tanto era il piacere che trasevino li amirecane che neanche sentevino paura. Pare che li amirecane non botavino bombe ma butavino celate, di quanto era stubita la popolazione in quei ciorne. Che magare li amirecane, quanto passavino vecino alla calleria, ci le butavino apositamente, li bombe; tanto per farece capire «Antate dentra!», a queste stubite.
(…)
Recoddo che era il 20 luglio de 1943, che fu l’ultima ciornata che i tedesche erino in quella zona.
L’italiane erimo tutte tutte sicuro che venire l’amirecane era lo stesso di venire il Signore colla Madonna affare arrechire a tutte. E quinte, erino tutte sodisfatte che perdimmo la querra. Così, i tedesche ebiro la peggio.