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Balilla e gioventù fascista

L’ Opera Nazionale Balilla (ONB), istituita nel 1926, inquadrava, attraverso una rigida educazione fascista, i giovani sino ai diciotto anni: dagli otto anni ai quattordici gli iscritti prendevano il nome di “balilla”, dai quindici ai diciotto quello di “avanguardista”. In seguito i ragazzi entravano, come “giovani fascisti”, nei Fasci giovanili di combattimento, per essere infine accolti a ventuno anni nel Partito. Dal 1933 anche i bambini dai sei agli otto anni furono inquadrati nei “figli della lupa”.
Gli iscritti all’ONB in provincia di Ragusa erano 4.000 nel 1928. Nel 1935, anno della guerra d’Etiopia, raggiunsero la cifra di 18.000. Nel 1937 tutta la “gioventù fascista” confluì nella Gioventù Italiana del Littorio (GIL).
Nel reportage di Giuseppe Antoci, destinato a comunicazioni di propaganda, sono illustrate le attività di un gruppo di balilla ragusani: la lettura della rivista “Gioventù in armi”, il quindicinale della GIL, le esercitazioni paramilitari con il moschetto, il gioco.
Il giuramento dei balilla: “Nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del duce e di servire con tutte le mie forze e, se necessario con il mio sangue, la causa della rivoluzione fascista”.