Archivio degli IBLEI Home | Chi siamo | Mappa del sito | Ricerca | Contatti    

La prima guerra mondiale

Ma dove ci vogliono portare queste, all’enferno?
Impochi ciorne sparava e ammazava come uno brecante, no io solo, ma erimo tutte li ragazze del 99, che avemmo revato piancento, perché avemmo il cuore di picole, ma, con questa carnifecina che ci ha stato, deventammo tutte macellaie di carne umana .

25

Nei tre anni e mezzo della I guerra mondiale, tra il maggio 1915 e il novembre 1918, l’Italia mobilitò circa 5.600.000 uomini. Ultimi a essere chiamati alle armi i ragazzi nati nel 1899 come Vincenzo Rabito. I primi 80.000 ricevettero la chiamata di leva nei primi quattro mesi del 1917, alla fine di maggio ne vennero chiamati altri 180.000 e altri ancora, ma in minor numero, nel mese di luglio. Le giovanissime reclute furono mandate al fronte nel novembre del 1917, nei giorni successivi al disastro di Caporetto, per porre argine all’offensiva nemica.
Nella tragica esperienza della guerra in tanti acquisirono per la prima volta consapevolezza del “noi italiani”, scoprendosi ingranaggi di una macchina assai complessa.
Dai racconti consegnati alle memorie familiari emerge l’orrore per una quotidianità dove a dominare erano la fame, la sporcizia, la paura. Morirono in quel conflitto, secondo quanto riportato nell’Albo dei Caduti edito dal Ministero della Guerra nel 1930, 7.003 combattenti nati nell’allora provincia di Siracusa. Secondo la stessa fonte il dato complessivo dei caduti italiani fu di 529.025.
 

Contenuti
 
manoscritto_piciniziative_pic_percorsi
I testimoni e gli interventiLe immaginiLe pagine di RabitoLe iniziative
-